Nel 1519, per volere di Francesco I e con l’ispirazione di Leonardo da Vinci il castello di Chambord, è eretto nel cuore della Sologne, terra paludosa e ricca di selvaggina, in cui il re può abbandonarsi al piacere della caccia. Luigi XIV intraprende i primi lavori di risanamento, desideroso di dare al castello una cornice paesaggistica degna della sua architettura. Così, fa realizzare due giardini, uno a nord e l’altro ad est, visibili sulle più antiche planimetrie pervenuteci. Nel 1734, sotto il regno di Luigi XV, questi giardini vengono ristrutturati e abbelliti con filari di alberi e boschetti. Fino agli anni’30 del secolo scorso, i parterre Nord ed Est sono stati curati e ripiantati secondo una configurazione molto simile a quella settecentesca, ma dagli anni ’70 ad oggi la manutenzione è stata ridotta al minimo.
Approvato dalla Commissione nazionale dei monumenti storici nel febbraio 2015, il progetto di restauro dei giardini è esemplare nella fedeltà della restituzione e raro nell’incrocio dei dati scientifici: archivi, antiche planimetrie, incisioni ma anche ricerca geofisica confermano con uno scarto di poche decine di centimetri le ubicazioni originarie.
Le gare d’appalto sono state bandite nell’autunno 2015 in modo da iniziare i lavori nell’autunno del 2016 e concluderli entro la primavera del 2017.
Il finanziamento del progetto (3,5 milioni di euro) è stato possibile grazie al contributo straordinario di uno sponsor americano francofilo, Stephen Schwarzman.
Questo cantiere rientra nella vasta opera di riqualificazione delle aree circostanti, la quale prevede, tra l’altro, di ristabilire le suggestioni prospettiche del paesaggio che si può ammirare dal centro del castello.
Nel suo progetto approvato dallo Stato, la tenuta nazionale di Chambord, sotto la direzione di Jean d’Haussonville, intende ripristinare le aree attigue al castello, e con esse i grandi assi paesaggistici, e soprattutto riportare in vita i giardini alla francese del XVIII secolo, sopravvissuti per oltre duecento anni.